martedì 12 agosto 2008

Philadelphia Experiment

Per gli amanti del complotto il temine "Philadelphia Experiment" è un nome famosissimo ed intrigante. Nonostante esistano forti riserve su tale storia da parte degli studiosi in materia e su colui che la riportò, bisogna ammettere quanto sia intrigante
Sotto l’etichetta "Philadelphia Experiment" sarebbe codificato un esperimento riguardante i campi elettromagnetici, condotto dalla Marina Americana nell'ottobre del 1943, per mezzo del quale si tentava di mettere in pratica la teoria di Einstein dei campi unificati.L'esperimento fu eseguito a bordo del cacciatorpediniere "Eldridge D173", completo d'equipaggio. Nel momento in cui l'esperimento fu avviato, si generò una luce, una nebbia di luminescenza tendente al verde, uguale, stando alle numerose testimonianze, a quella descritta in molti strani e inspiegabili fenomeni avvenuti nella zona delle Bermude. Tale "nebbia" avvolse la nave che scomparve alla vista degli osservatori.Si originò un campo di forma sferica all'interno del quale rimase, come unica cosa visibile, l'impronta di uno scafo immerso nell'acqua. Con tale esperimento fu raggiunta la totale invisibilità e, sembra cosa non preventivata, lo spostamento di materia da un luogo ad un altro.L'Eldridge fu vista apparire e sparire a Norfolk, in Virginia. In conseguenza di questo, l'equipaggio subì un effetto devastante che proseguì anche quando l'esperimento ebbe fine. Gli uomini sparivano e riapparivano improvvisamente, in ogni luogo: a casa, per strada, al bar, sotto gli occhi esterrefatti dei presenti. Per facilitare il loro "ritorno" si doveva praticare una tecnica detta "sovrapposizione delle mani", ossia toccare prontamente lo sventurato per far cessare l’insolito fenomeno. Molti ebbero problemi psichici, altri furono internati in ospedale, uno sparì davanti ai familiari e non riapparve più.Chi parlò dell'accaduto fu un certo Carl Allen, e lo fece inviando lettere (sulle cui buste il nome del mittente rispondeva a Carlos Miguel Allende) al Dr. Morris Jessup, astronomo e ricercatore, autore del libro "The Case For The Ufo".Allen fece riferimento ad esperimenti effettuati dalla Marina al Philadelphia Navy Yard. Jessup; a sua volta era in corrispondenza con Manson Valentine, oceanografo, archeologo e zoologo, al quale riferì sulla vicenda.Carlos Meredith Allen è il vero nome di Carlos Miguel Allen, nato a Springdale, Pensilvania il 31 maggio 1925. Per coloro che hanno indagato a lungo su tale personaggio risulta difficile stabilire il grado di credibilità di quanto egli ha raccontato. Sembra comunque accertato che la prima nave su cui s’imbarcò fosse la S.S. Andrei Furuseth. La prima lettera inviata a Jessup è andata perduta, ma secondo William Moore in tale missiva Allen parlava di antigravità, nella seconda accennò alla storia dell’esperimento Filadelfia asserendo che al tempo si trovava a bordo della Furuseth..

domenica 10 agosto 2008

Lampade Dendera

Molti miti, misteri e leggende gravitano intorno al tema "antico Egitto". Le conoscenze e le capacità di cui disponeva questo popolo sono incredibili ed in molti casi assolutamente inspiegabili. Tra uno di questi misteri rientrano le lampade Dendera ovvero: gli egiziani possedevano già l'elettricità?
In diversi luoghi all’interno del tempio tardo Tolemaico di Hathor a Dendera, in Egitto, strani bassorilievi sulle pareti intrigano da anni gli studiosi. Difficile, infatti, per loro spiegarne la natura, sulla scorta di temi mitico-religiosi tradizionali, ma nuove e più moderne interpretazioni ci giungono dal campo dell’ingegneria elettronica.In una camera, il numero 17, il pannello superiore, mostra alcuni sacerdoti egiziani che fanno funzionare quelli che appaiono come tubi oblunghi che compiono diverse funzioni specifiche. Ogni tubo ha all’interno un serpente che si estende per tutta la sua lunghezza.L’ingegnere svedese Henry Kjellson, nel suo libro "Forvunen Teknik" (tecnologia scomparsa) fece notare che nei geroglifici quei serpenti sono descritti come "seref", che significa illuminare, e ritiene che si riferisca a qualche forma di corrente elettrica. Nella scena, all’estrema destra, appare una scatola sulla quale siede un’immagine del Dio egiziano Atum-Ra, che identifica la scatola quale fonte di energia.Attaccato alla scatola c’è un cavo intrecciato che l’ingegner Alfred D. Bielek identifica come una copia esatta delle illustrazioni odierne che rappresentano un fascio di fili elettrici. I cavi partono dalla scatola e corrono su tutto il pavimento, arrivando alle basi degli oggetti tubolari, ciascuno dei quali poggia su un sostegno chiamato "djed" (lo Zed) che Bielek identificò con un isolatore ad alto voltaggio.Ulteriori immagini trovate all’interno della cripta mostrano quelle che potrebbero essere altre applicazioni del congegno: sui bassorilievi si vedono uomini e donne assisi sotto i tubi, come in una postura per creare una modalità ricettiva. Che tipo di trattamento irradiante vi si stava svolgendo?

venerdì 8 agosto 2008

Pterodattili

I dinosauri stimolano da sempre la nostra fantasia, ma siamo davvero certi che siano tutti quanti estinti? Esistono varie testimonianze di avvistamenti di uno dei dinosauri più affascinanti, lo pterodattilo. Esiste una certa casistica, qui riporteremo alcuni casi americani tra i più eclatanti, riservandoci in seguito di rivedere casi "asiatici" o "africani", dove avvistamenti e folklore locale si fondono.

1 - Nel 1992 il settimanale australiano "People" ha pubblicato la storia di un piccolo aereo che si é quasi scontrato con una "gigantesca lucertola volante" nel cielo che sovrasta la giungla del Brasile, al di sopra di un rilievo montuoso. Tutti i passeggeri, il pilota e la hostess hanno visto quel mostro volante. L'antropologo statunitense George Biles che si trovava a bordo di quel piccolo aereo con 24 passeggeri ha dichiarato: "Quello era chiaramente un esemplare di pterodattilo bianco con un'apertura alare gigantesca. Naturalmente avevo già sentito parlare da diversi anni di questi racconti su creature preistoriche che ancora esisterebbero in Amazzonia. Ma ero scettico come chiunque altro. Eppure quello non era un aereoplano o un UFO che volava vicino a noi. Era uno pterodattilo." Secondo il racconto del settimanale People lo pterodattilo stava volando accanto all'aereo mentre questo si preparava ad atterrare ed il pilota aveva virato per evitare la collisione con il gigantesco volatile.
2 - Un avvistamento di pterosauri a Cuba: Eskin Kuhn, militare statunitense, riporta il suo avvistamento del 1971. Era una chiara e calda giornata di sole. Io stavo guardando in direzione dell'oceano quando ho visto qualcosa di incredibile che mi ha ipnotizzato. Sono un artista ed ho un occhio addestrato alla visione dei dettagli, ed ero determinato a compenetrarmi in quella visione per poi registrarla su un disegno. Ho visto due pterosauri volare insieme a bassa quota, forse 30 metri, molto vicini al posto in cui mi trovavo, in modo tale da permettermi di avere una visione perfetta di quelle due creature. Il ritmo delle loro larghe ali era molto grazioso, lento, e comunque stavano volando, non solamente planando, come ho visto fare ai tacchini nello stato dell'Ohio. La velocità con cui muovevano le ali era alquanto simile a quello dei corvi, forse un po' più lenta, ma il loro movimento era molto aggraziato. La struttura delle ali ed il tessuto di cui erano costituite apparivano molto simili a quelli dei pipistrelli: ali agganciate alle mani con un dito allungato che arriva fino alla punta dell'ala, due dita corte, e altre che vanno verso l'orlo dell'ala per stendere la membrana come negli aquiloni. Gli pterosauri che io ho visto avevano le corte zampe posteriori attaccate alla parte posteriore dell'ala ed avevano una lunga coda con un ciuffo di peli alla fine. La testa era sproporzionatamente grande, con una lunga cresta che sporgeva dietro, un lungo becco, un lungo collo. Il torace delle creature era prominente, si sporgeva in avanti come la prua di una vecchia nave. Le vertebre delle loro schiene erano notevoli, soprattutto quelle all'altezza delle spalle. Stimerei la loro apertura alare in circa 3 metri, la dimensione del corpo poco meno di un metro e mezzo, ma non essendoci punti di riferimento in quel cielo sgombro, queste misure restano un poco incerte..... Non c'é possibilità di attribuire ciò che ho visto ad una qualche confusione, era pieno giorno, nella pausa di un giorno lavorativo, nessuna baldoria, nessuna droga, sole luminoso e piena visibilità, ed una vista acuta che mi qualificava come esperto tiratore del corpo della Marina.
3 - Dal giornale Tombstone Epitaph del 26 Aprile 1890.Un mostro alato, dalle sembianze di un enorme alligatore con una coda estremamente lunga ed un immenso paio di ali, é stato trovato nel deserto fra le montagne Whetstone e le montagne Huachuca la scorsa domenica da due lavoratori di un ranch che stavano tornando a casa dalle Huachucas. La creatura era evidentemente esausta dopo un lungo volo, e quando fu scoperta non era in grado di spostarsi se non per piccoli voli successivi. Dopo lo sgomento provato in un primo momento, i due uomini, che erano a cavallo ed armati di fucili Winchester, hanno ripreso abbastanza coraggio per seguire il mostro, e dopo un'eccitante caccia che li ha portati a percorrere diverse miglia sono riusciti ad avvicinarsi abbastanza per sparare coi loro fucili e ferire l'animale. La creatura allora si é gettata a sua volta contro i suoi aggressori, ma i due uomini sono riusciti a tenersi alla larga perché ormai l'animale versava in cattive condizioni, e dopo pochi altri spari ben diretti il mostro é caduto riverso al suolo, immobile. Gli uomini si sono avvicinati con cautela, con i cavalli che sbuffavano per il terrore, e si sono resi conto che il mostro era morto. Allora hanno proceduto a fare un esame ed hanno trovato che misurava circa 27 metri e mezzo di lunghezza e che il diametro maggiore era di circa un metro e mezzo. Il mostro aveva solo due piedi, situati a piccola distanza da dove le ali erano unite al corpo. La testa era, secondo la loro stima, lunga circa 2 metri e mezzo, con le mascelle che portavano numerosi denti forti ed acuminati. I suoi occhi erano larghi come un piatto per la cena e si sporgevano per metà dalla testa. Gli uomini hanno avuto qualche difficoltà a misurare le ali, in quanto erano parzialmente ripiegate sotto il corpo, ma finalmente sono riusciti a spiegarne una in maniera sufficiente per ottenere una misurazione di 23 metri e mezzo, il che porta la lunghezza totale dell'apertura alare a circa 48 metri. L'ala era composta da una membrana spessa e quasi trasparente ed era priva di penne, piume e pelo, così come l'intero corpo. La pelle del corpo era invece più sottile e veniva facilmente penetrata dai proiettili. I due uomini hanno tagliato una piccola porzione dell'estremità dell'ala e se la sono portata a casa. La scorsa notte sul tardi uno di loro é arrivato in questa città per fare provviste e per preparare l'operazione di scorticamento della creatura, la cui pelle verrà spedita all'est per essere esaminata da eminenti scienziati. Lo scopritore é ritornato sul posto questa mattina presto accompagnato da diversi uomini robusti che cercheranno di portare la strana creatura in città prima che venga mutilata.

giovedì 7 agosto 2008

Coral Castle

Coral Castle risulta essere ad oggi una delle costruzioni megalitiche più affascinanti di sempre, sia perché costruita in età moderna, sia perché realizzata da un solo uomo e senza l’aiuto di attrezzature moderne. Insomma la costruzione di questo, che a differenza di quanto suggerito dal nome, risulta essere un giardino romantico è un vero e proprio enigma.
L’ideatore e costruttore di Coral Castle aveva 26 anni, veniva dalla Lettonia e si chiamava Edward Leedskalnin. Dopo che la sua amata, Agnes, di 10 anni più giovane, aveva rifiutato di sposarlo, lui decide di abbandonare la sua terra natia e dopo aver viaggiato per Europa, Canada e Stati Uniti alla fine si stabilisce in Florida. Qui decide di costruire, da solo, un intero castello in memoria del suo amore per Agnes, utilizzando un particolare tipo di roccia locale, il coral (niente a che vedere con il corallo), bellissima e pesantissima.
Costruì, dal 1920 al 1940 circa, una grande abitazione di corallo su 4 ettari di terra, ma la cosa strabiliante è che la fece tutto da solo. Non si fece aiutare da nessuno. Lavorava solamente di notte e quando venivano a trovarlo, sospendeva temporaneamente i lavori, per poi continuare quando i suoi ospiti se ne andavano. Alcuni dicono che mentre vi lavorava, da lontano si potevano scorgere solamente lampi nel buio della notte provenire dal sito in costruzione. Edward Leedskalnin, alto solamente 1 metro e 52 centimetri, pesante solamente circa 50 kg, era misteriosamente capace di sollevare pietre pesanti diverse tonnellate (fino a 30 tonnellate), modellarle e collocarle, anche in bilico, in punti impervi. Un esempio su tutti, il grande modello di Saturno, pesante 18 tonnellate, posto ad una certa altezza, su un muro spesso solo 90 cm. Si pensa che Edward fosse capace di sollevare queste pietre, utilizzando una forza a noi sconosciuta. Lui stesso, affermò di usare la stessa tecnica usata dai costruttori delle piramidi! Ma non rivelò mai niente di più. I muri della coral castle sono costruiti con pietre che pesano 6 tonnellate. Uno degli oggetti preferiti da Edward Leedskalnin é una sedia a dondolo di roccia dal peso di 10 quintali. Nella fontana della Luna, che rappresenta le fasi lunari, i quarti di luna pesano 18 tonnellate ciascuno. La luna piena, pesa 23 tonnellate. Il Great Obelisk, l'obelisco alto oltre 8 metri arriva a sfiorare le 30 tonnellate di pura pietra.
Come si sposta una pietra da sei tonnellate? E una da 9? E una da 28, alta 8 metri? Poteva bastare l'argano costruito da Leedskalnin con tre pali del telefono?Nessuno però lo ha mai visto lavorare: ha costruito tutto questo castello pesantissimo senza nessun aiutante, lavorando, da solo, da mezzanotte all'alba. Tra le cose che ha usato per l'edificazione della sua reggia, ci colpiscono alcuni oggetti strani: bottiglie avvolte da filo di rame, e sintonizzatori radio. Come ha fatto a tagliare e a spostare queste pietre da solo? Una delle poche immagini di Leedskalnin, lo mostra accanto ad un tripode realizzato con un semplice sistema di carrucole e pali di legno. Secondo molti non poteva bastare a spostare i massi. Non con la semplice meccanica dell'argano. Doveva servire a qualcos'altro: il segreto era in una scatola montata in alto...In molti credono che avesse trovato il modo per sconfiggere la gravità. Secondo alcuni ricercatori il segreto sarebbe nel magnetismo terrestre. In un suo scritto Ed Leedskalnin affermò infatti:"Tutta la materia consiste di magneti individuali, ed è il movimento di questi magneti nella materia attraverso lo spazio che produce fenomeni quantificabili come il magnetismo e l'elettricità". Da un punto di vista scientifico questa affermazione ha ben poco senso ma secondo molti contiene la chiave per decifrare la tecnica di minimizzazione della forza di gravità. L'idea è che tutta la materia abbia delle proprietà magnetiche e che basta avvolgerla con del filo di rame e poi mandare il giusto impulso radio per annullare la sua gravità. Un impulso che potrebbe partire da una piccola stazione radio, che secondo molti era nascosta nella scatola sopra il tripode.
Il cancello "9Tons Gate" pesa 9 tonnellate e la sua apertura apre ulteriori dubbi. Per come è fatto il suo meccanismo (basta il dito di un bambino per far girare la porta) la realizzazione deve avere una precisione estrema: secondo alcuni serve un raggio laser. L'anima di questo cancello è infatti attraversata per oltre due metri e mezzo da un foro che ospita l'asse portante e che passa, con precisione millimetrica - da laser, appunto - per il centro di gravità dell'intero cancello. Ma sicuramente il punto più interessata è che a un certo punto della sua vita abbia deciso di spostarla. Di poche miglia: da Florida City a Homestead. Secondo alcuni questo fatto apparentemente senza senso è la chiave per comprendere Coral Castle. Secondo gli appassionati di scienza alternativa ci ha lasciato dette due cose: la prima è che tutto il castello, enorme e pesantissimo, si può spostare senza fatica (come ha fatto lui con il solo aiuto di un suo amico con un vecchio camion). La seconda è che si possono usare le griglie del campo magnetico terrestre: una di queste passerebbe proprio per i due punti individuati da Homestead e Florida City. Tutti i tentativi di spiegare Coral Castle finiscono, in un modo o nell'altro, per chiamare insomma in causa conoscenze non condivise dalla scienza attuale: come se Leedskalnin conoscesse qualcosa di "magico". La storia di Coral Castle si chiude con un'ultima beffa del destino. Superati i 60 anni, aveva dato segni di voler rivelare il segreto della sua costruzione. Sembra che avesse addirittura invitato alcuni amici stretti per il racconto finale. Era il 7 novembre del 1951. Ma Leedskalnin si ammala, e gli viene diagnosticato un tumore allo stomaco. All'entrata del castello lasciò un cartello per gli amici con scritto: "Right Back", torno subito. Ma non tornò mai più. Pochi anni fa alcuni studiosi sono finalmente riusciti a rintracciare Agnes, trasferitasi in Olanda e ormai ottantatreenne. Dopo avergli a lungo parlato della meravigliosa opera di Ed e del suo amore ed averla invitata a visitare la meravigliosa costruzione lei rispose: "No grazie, non mi interessa".

mercoledì 6 agosto 2008

Mostro di Montauk

L'argomento di oggi non rappresenta un caso "datato" ma un fatto assolutamente di attualità. Pochi giorni fa un blogger ha immesso in rete le foto di una strana creatura, che ha acceso in maniera maniacale l'attenzione degli internauti americani. Il mostro di Montauk rappresenta il tipico dubbio: ci troviamo di fronte ad una gigantesca burla o a qualcosa di vero? Sta di fatto che per ora, questa strana creatura, sta attirando l'attenzione anche della stampa, come testimonia questo pezzo del Corriere della sera che riportiamo di seguito:

Montauk monster: ecco quello che decine di migliaia di navigatori americani digitano compulsivamente in Google per trovare qualche informazione sul fenomeno web del momento. Una vera mania scatenata da un paio di immagini che inquadrano una "creatura" misteriosa ritrovata sulla spiaggia di Montauk, a Long Island (New York).
MARKETING - Un essere dall'aspetto vagamente demoniaco, un po' cane e un po' rapace, sul quale si sono buttati a pesce i teorici della cospirazione, che su Internet vanno a nozze. Il blogger che per primo ha pubblicato la foto ha subito sottolineato che il "mostro" è stato trovato non lontano dalla "Plum Island Animal Research Facilities", struttura del governo americano che si occupa di malattie animali. In breve il caso sembrava chiuso con l'ipotesi più ragionevole, quella di uno scherzo legato a una campagna di marketing virale per una nuova serie animata di Cartoon Network. Ma la tv ha negato decisamente, chiudendo la pista.
URBAN LEGEND - D'altronde l'origine stessa delle immagini è tipica delle leggende metropolitane. «Ero a una festa questo fine settimana e ho incontrato una coppia che era disorientata da questa foto». I soliti non meglio precisati "amici" che alimentano tutte le "urban legend" (una tv locale ha poi intervistato tre amiche che sostengono di aver scattato le immagini in questione). Diverse ipotesi restano in pista al momento, ma nessuna sembra essere del tutto convincente: un cane, una tartaruga senza guscio, un procione, una nutria. Oltre a quelle più fantasiose (un esperimento su animali andato male, un gargoyle, un alieno) e al suggerimento più sensato (la "photoshoppata"), che resta in cima alla lista. La caccia alla verità resta aperta.

martedì 5 agosto 2008

Ogopogo

L’Ogopogo o N'ha-a-itk è il nome di un mostro lacustre che, secondo le leggende dei nativi del luogo e alcuni criptozoologi moderni, nuoterebbe nelle acque del lago Okanagan, nella Columbia Britannica centro-meridionale, in Canada.
Secondo la leggenda dei nativi americani N’ha-a-itk era stato originariamente un uomo, Kel-Oni-Won, che macchiatosi dell’omicidio di Kan-He-K (da cui deriverebbe il nome Okanagan), fu trasformato dagli dei in un gigantesco serpente marino. Infatti il nome N'ha-a-itk in lingua salish significa "demone del lago”. I nativi erano soliti portare sulle proprie canoe animali da sacrificare nel caso che il mostro fosse apparso. Inoltre, ancora oggi i nativi non pescano mai nella zona di Squally Point, il luogo dove si troverebbe l'ingresso della tana dell'Ogopogo.
L’Ogopogo, sebbene poco conosciuto da noi, è un mostro molto famoso in Canada avvistato centinaia di volte, filmato e fotografato più volte e numerosi testimoni affermano che le sue dimensioni superano i 13 metri.I nativi indiani hanno sempre affermato che un essere con corpo serpentiforme, testa equina con corna, pinne laterali e coda biforcuta abitasse nel lago Okanagan minacciando l'incolumità degli abitanti del luogo, avvezzi a compiere sacrifici prima di attraversare il lago. I primi avvistamenti documentati del “mostro” infatti sono molto antichi e anticipano di parecchi anni quelli del suo “parente” più noto al grande pubblico, il mostro di Loch Ness.
La maggior parte delle descrizioni rappresentano il mostro come un serpente marino di 5 o 6 metri di lunghezza e la testa di cavallo o di cane, di colore verde scuro, e capace di nuotare a grande velocità formando spirali nell'acqua. La maggior parte degli avvistamenti riguardano una porzione del lago compresa fra il sud di Kelowna fino a Peachland e all'isola di Rattlesnake.
John McDougal nel 1860 vide affondare misteriosamente la sua mandria di cavalli mentre veniva traghettata sul lago, anche se il primo avvistamento ufficiale di questo essere risale al 1870 quando la moglie di un missionario Susan Allison lo avvistò nel lago. Il primo avvistamento celebre fu riportato nel 1926; un gran numero di persone sostenne di aver visto, dalla spiaggia di Okanagan Mission Beach, un mostro che creava grandi vortici nell'acqua. Roy Brown, direttore del giornale Vancouver Sun, scrisse che "troppe persone insospettabili lo hanno visto per ignorare la credibilità del fatto". Fu in questo periodo che al mostro fu assegnato il nome "Ogopogo"; l'origine di questo nome palindromo è incerta, ma pare che derivi da una parodia di una canzone britannica dell'epoca. Una testimonianza molto importante fu quella resa dai coniugi Kerry e dai coniugi Watson e rispettivi figli. L'episodio si verificò alle 7 di sera del 2 luglio 1949, mentre il signor Kerry stava facendo fare un giro in barca ai suoi amici. L'animale era basso nell'acqua e si potevano scorgere circa 9 metri del suo corpo serpentiforme che si spostava con movimenti simili a quelli dei cetacei, il diametro di una parte del suo corpo poteva misurare dai 20 ai 30 centimetri. Fu vista la coda che era "biforcuta". Nel luglio del 1959, due coppie sostennero di aver visto una creatura enorme, col corpo di serpente e un muso schiacciato, nuotare a settanta metri di distanza dalla loro barca a motore. L'animale li avrebbe seguiti per circa 3 minuti, per poi immergersi sparendo alla vista. Nell'estate del 1989, un certo Ernie Giroux e sua moglie sostennero di aver visto uno strano animale emergere dall'acqua calma. Affermarono: "Era lungo cinque metri e nuotava velocemente e con grazia". Nella stessa estate, e nella stessa zona del lago, anche un venditore di macchine di nome Ken Chaplin sostenne di aver visto un serpente di circa 5 m e di colore verde scuro, e ne fece una ripresa video. Uno dei documenti video disponibili mostra quello che appare una figura di colore scuro che si muove velocemente nell'acqua bassa vicino alla riva.
Nel 1992 durante un convegno, alcuni zoologi hanno dimostrato l'esistenza di un essere lungo per l'appunto 13 metri che viveva nelle acque del lago Okanagan, Canada.
Esiste infatti una lunghissima di quantità di materiale fotografico e video che immortala questa strana creatura, purtroppo la bassa qualità di tutti questi filmati, fanno in modo da non renderli una testimonianza definitiva della sua esistenza.Alcuni criptozoologi credono fermamente nell'esistenza di Ogopogo. Il britannico Karl Shuker ha ipotizzato che possa trattarsi di un "serpente balena" preistorico noto come Basilosaurus. Al contrario i critici sostengono che possano le fotografie ed i video potrebbero aver colto semplicemente grossi pesci, lontre o tronchi alla deriva. Qualcuno arriva anche ad ipotizzare la presenza di una specie sconosciuta di foche dal collo lungo scambiate per animali sconosciuti.